Cari lettori,
Vi riporto qui di seguito una lettera del collezionista di Pesaro Umberto Gori:
Caro Alberto,
sei riuscito a commuovermi, tanto garbata e sensibile sia stata la tua discussione in memoria di un amico scomparso.
Unico piccolo rammarico: non mi vieni a trovare e pertanto potrò solo inviarti una mia coppetta a lustro, come quelle che hai documentato, e che forse avrebbe ulteriormente arricchito l’articolo.
Ma sei sicuro proprio che si tratti di San Francesco e non di San Gerolamo (vedi il leone e la pietra in mano destra?)
Caro Alberto, complimenti per il Tuo articolo e sopratutto per la chiusa finale in cui evidenzi che Amedeo visse di Arte e di Amore e che mai fece del male a nessuno. Come amico di lunga data dinAmedeo Ti ringrazio di questo ricordo. Un caro saluto. Pino
La ringrazio per avermi spedito questo saggio, tributo ad una persona eccezionale che anche io ho stimato moltissimo.
Per quanto riguarda le attribuzione di questa tipologia e di altre ad Acquapendente, dico solo quello gia diverse volte detto, che rimaniamo in attesa di una pubblicazione sistematica dalla Sua parte dei frammenti e dei documenti sulle quali si basa l’ipotesi di centralita di Acquapendente. Come sa, il materiale cinquecentesco esposto nel museo locale non sembra fornire le testimonianze necessarie. Ripeto pure, pero, la mia convinzione che Lei ha ragione dire che gli studiosi hanno sottovalutato la mobilita degli artigiani dell’epoca.
Gentile Professore,
la Superbottega non è solo il nomadismo dei maiolicari e quindi le farebbe molto bene partecipare alla mia conferenza di Acquapendente del 30 maggio prossimo, gioverebbe alla sua professionalità.
La invito inoltre a fare una piccola riflessione sul seguente concetto : agli inizi, 15 anni fa, il sottoscritto era un povero apprendista stregone e gli Accademici l’elite degli studiosi, adesso la situazione si è ribaltata, io sono la verità e voi rischiate seriamente di essere emarginati anzi ghettizzati!
Saluti
Cari lettori,
Vi riporto qui di seguito una lettera del collezionista di Pesaro Umberto Gori:
Caro Alberto,
sei riuscito a commuovermi, tanto garbata e sensibile sia stata la tua discussione in memoria di un amico scomparso.
Unico piccolo rammarico: non mi vieni a trovare e pertanto potrò solo inviarti una mia coppetta a lustro, come quelle che hai documentato, e che forse avrebbe ulteriormente arricchito l’articolo.
Ma sei sicuro proprio che si tratti di San Francesco e non di San Gerolamo (vedi il leone e la pietra in mano destra?)
Ciao Umberto
Caro Alberto, complimenti per il Tuo articolo e sopratutto per la chiusa finale in cui evidenzi che Amedeo visse di Arte e di Amore e che mai fece del male a nessuno. Come amico di lunga data dinAmedeo Ti ringrazio di questo ricordo. Un caro saluto. Pino
Egregio dott Piccini
La ringrazio per avermi spedito questo saggio, tributo ad una persona eccezionale che anche io ho stimato moltissimo.
Per quanto riguarda le attribuzione di questa tipologia e di altre ad Acquapendente, dico solo quello gia diverse volte detto, che rimaniamo in attesa di una pubblicazione sistematica dalla Sua parte dei frammenti e dei documenti sulle quali si basa l’ipotesi di centralita di Acquapendente. Come sa, il materiale cinquecentesco esposto nel museo locale non sembra fornire le testimonianze necessarie. Ripeto pure, pero, la mia convinzione che Lei ha ragione dire che gli studiosi hanno sottovalutato la mobilita degli artigiani dell’epoca.
Distinti saluti
Timothy Wilson
Gentile Professore,
la Superbottega non è solo il nomadismo dei maiolicari e quindi le farebbe molto bene partecipare alla mia conferenza di Acquapendente del 30 maggio prossimo, gioverebbe alla sua professionalità.
La invito inoltre a fare una piccola riflessione sul seguente concetto : agli inizi, 15 anni fa, il sottoscritto era un povero apprendista stregone e gli Accademici l’elite degli studiosi, adesso la situazione si è ribaltata, io sono la verità e voi rischiate seriamente di essere emarginati anzi ghettizzati!
Saluti